Due strade a un bivio in un bosco, ed io –
Presi quella meno frequentata,
E da ciò tutta la differenza è nata.
da La strada non presa di Robert Frost
Almeno due le vie possibili, sempre.
Tra almeno due possibilità ne scegliamo una. Di volta in volta.
Nel nostro caso potremmo continuare a fotografare, a curare solo il nostro orticello, farci “solo” i nostri viaggi reportage per andare via ogni tanto.
Essere e agire soprattutto via di qui. Dal luogo in cui ogni lavoro è fatica, in cui gli entusiasmi vengono spenti sul nascere, in cui la palude dell’inefficienza ferma anche i treni più potenti. Un paese in cui assumersi una responsabilità senza metterci un “ma” sembra essere impossibile (“Io non volevo affiggere i manifesti elettorali proprio sopra quelli appena affissi dell’evento nazionale Il bicicletterario, ma gli attacchini…” cit).
Potremmo arrenderci all’assordante silenzio delle amministrazioni che si susseguono alla guida della cosa pubblica (silenzio e immobilità anche sulla splendida kermess cinematografica Visioni corte, che dovremmo tenerci stretta stretta e che invece i suoi organizzatori stanno seriamente pensando di trasferire altrove) e adeguarci muti, immobili e inebetiti. Ritrarre il principe di turno, magari nudo, elogiando semmai i suoi splendidi abiti nuovi.
Potremmo.
Qualcuno la ipotizzerebbe, perfino, come scelta comoda, il nullafare.
Ma a noi ci prudono le idee.
A noi che abbiamo pensato di aprire un Caffè Fotografico (folli ottimisti!) in questo stesso paese, ci prudono le idee e le mani, e le penne e le tastiere e la conseguenza (questa volta) è che ci siamo messi in moto per ripetere la emozionante esperienza dell’anno scorso di Revolution organizzando anche per questa estate nuove mostre fotografiche e incontri con fotografi significativi nel panorama della fotografia mondiale, con il patrocinio della FIOF.
Da questo blog vi diremo meglio e più dettagliatamente, in un altro post: stay tuned, dicono quelli che sanno, che l’evento durerà tutta per tutta l’ultima settimana di giugno, ormai prestissimo.
Un’altra conseguenza (almeno un’altra) è che siamo parte del bel progetto de Il bicicletterario nel quale, come per la prima edizione, siamo giuria della parte fotografica dell’ancora unico Premio letterario nazionale che parla di bicicletta e del mondo che la com-prende: Scatto fisso. Il prossimo weekend se ne vedranno delle belle…
Insomma, la strada è tracciata. Da noi e da quelli come noi che, inguaribili ottimisti, fanno cultura a Minturno.
Strada veloce che fila via liscia o strada dove ogni passo affonda?
Quella presa. Quella che fa la differenza.
E tu, proprio tu, caro lettore, sei con noi, vero?
O ti lasci prendere dalla pigrizia che tutto tollera e che nulla fa (per poi lamentarsi che in questo paese non c’è nulla, non si fa nulla, ecc)?