Attraversare la grande e trafficata via Appia e addentrarsi nelle traverse che tutte conducono al mare, è diventato un appuntamento quasi quotidiano.Anche quando sono in una città diversa non mi sottraggo a questo incontro quando possibile.
Lo sguardo spazia di solito tra due promontori della nostra riviera, monte d’Argento e monte d’Oro.
Ogni volta vedo cose nuove, anche il “suono” delle onde , l’ansimare dei cani finalmente liberi di scorrazzare è nuovo ogni volta.
Paiono enfatizzarsi anche i profumi , quelli salmastri delle conchiglie miste alle alghe ormai più simili a sterpaglie.
È una visualizzazione guidata dalla sensibilità dunque, non legata soltanto alla bellezza ma ad uno stato d’animo che pesca nel profondo.
E il problema che sovente si presenta ad un fotografo o chiunque voglia registrare quello che vede/sente è la inevitabile razionalizzazione del linguaggio.
Luigi Grieco