Ritornando da una passeggiata serale , mi ritrovo questo re-portage delle mie visioni, momenti di realtà presi prima che l’Organizzatore omologhi in qualche modo il nostro inconscio ai codici sociali.
La distanza tra i nostri occhi e i nostri piedi sembra quasi togliere stabilità alla nostra visione mentre passeggiamo.
Oppure più semplicemente il viaggiatore/sognatore non ha bisogno di tenere il contatto con il suolo nel suo andare.
Luigi Grieco











