Un bene prezioso

Nelle fotografie fatte alle persone anziane si è sempre privilegiata, in una certa fotografia di maniera la ricerca delle rughe accentuate, le cosiddette “pieghe dell’anima”, la pelle avvizzita a sottolineare il tempo che passa.

L’obiettivo che va incontro quasi sempre ad occhi lucidi o comunque liquidi, in cui la nostra Pietas viene portata ad annegare.

Vediamo nei “vecchi” qualcosa che non ci appartiene se non in un prossimo futuro.

L’uomo, tanto cresciuto da meritarsi l’appellativo di “vecchio”, è sempre più distante e sempre meno frenetico.

Mi è assai doloroso leggere la quotidiana lista delle vittime anziane (assieme a tutte le altre) di questa epidemia Covid19.

Ho la netta sensazione di pagine strappate da un taccuino prezioso, quelle che per me erano pagine voltate dopo averle lette e vissute.

Erano e sono pagine bellissime e profonde: racconti di vecchi professori, dei signori delle bocce o del tressette.

Sono pagine bellissime quelle che trovo scritte nelle fotografie e nei cassetti degli attrezzi di mio padre.

Altrettanto bellissime le pagine affidate alle ricette e agli aneddoti dettati da mia madre ai miei figli e terribilmente vive nei loro smartphone.

Sono pagine pregne d’amore le bottiglie-serra di nonno Tommaso e tutto il suo orticello, ed è pura poesia curiosare nel suo capanno-officina.

Ogni volta che lasciamo andare uno solo di queste donne e questi uomini, perdiamo un pezzo della nostra storia ma anche un pezzo del nostro futuro migliore.

Chiediamoci se siamo veramente consapevoli della bellezza e dell’amore dei nostri vecchi e soprattutto quanto siamo complici di questo vero e proprio crimine verso l’umanità.

 

luigi grieco

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...