“Amnesty international è lieta di concedere il patrocinio al lavoro fotografico di Vito Fusco per la capacità che hanno le sue immagini di rappresentare, in un posto “speciale “, la bellezza di un’umanità piena di sfaccettature ma omogenea nei diritti.”
“A Luigi e Nunzia con immensa gratitudine per la possibilità dì mostrare questo lavoro qui a Minturno.”
Ecco dal testo del patrocinio di Amnesty e dalla dedica lasciata sul libro donato a me e a Nunzia Borrelli in occasione del Revolution Photo Festival a Minturno lo scorso anno, voglio sottolineare queste due frasi: ” la bellezza di un’umanità piena di sfaccettature ” e ” la gratitudine per la possibilità di mostrare “.
Due frasi che restituiscono esattamente lo spessore dell’uomo e del fotografo che vive in lui, Vito Fusco.
In un “momento ” fotografico che sembra più attento ad aggiungere che a togliere , Vito si riappropria della semplicità e della verità.
Semplicità che non significa banalità ma significa invece andare diritto al messaggio che che si vuole comunicare.
Bello questo lavoro di Vito, nel quale rivedo e condivido il rispetto per l’altro e la capacità di vedere noi stessi con lo sguardo degli altri, allorquando a nostra volta diventiamo l’altro.
Nei ritratti di Vito c’è il suo ritratto , perché il rispetto lo ha dapprima verso stesso e il suo lavoro.
Le fotografie di Vito raccontano qualcosa di cui è partecipe assumendosi la responsabilità di essere fotografo.
In questo libro non c’è denuncia, che implicherebbe un giudizio, ma qualcuno che ci accompagna per mano con grande sensibilità.
Stonewall, the temple dovrebbero averlo tutti, fotografi e non.
Luigi Grieco