Tutti i fotografi che hanno avuto per le mani un obiettivo hanno avuto a che fare con il diaframma fisico, hanno visto muovere le lamelle , le hanno contate e hanno discusso sulla perfetta circolarità del foro che viene a crearsi e dello sfocato che ne risulta.
“Diaframmiamo” per indirizzare l’attenzione di chi entra nelle nostre foto e costringere il percorso dello sguardo nella direzione che noi vogliamo. Dividiamo i campi della scena, dettandone le priorità e il loro peso nella composizione.
Il diaframma, la cui scelta è spesso subita nell’era della velocità.
Il diaframma questo sconosciuto ai più.
Eppure il diaframma fa da sempre parte della nostra vita fisica ed intellettuale, nel suo significato primario vuol dire separare e che vuol anche dire scegliere.
Il diaframma è il muscolo più importante delegato alla fase inspiratoria.
Il diaframma era indicato da Platone come linea di demarcazione tra l’anima “irascibile”, virtuosa e collocata tra il diaframma e il collo e l’anima “concupiscibile” collocata invece tra il diaframma e l’ombelico.
Mi piace pensare al diaframma come ad una finestra oltre la quale gettare il proprio cuore.
l.g.