La luce sul muro

Puntiamo la luce sul muro che separa gli uomini, gli uni dagli altri e che li seziona nell’intimo dei singoli corpi.

Quello che vogliono dirsi (uomini e corpi) magari è scritto sul muro, è magari quel muro (costruito ora nello specchio di una vecchia porta, una volta spalancata) che ne rallenta la crescita.

Fotografando possiamo puntare la luce proprio su quel muro e divellerlo con un solo scatto oppure farlo sgretolare sassolino per sassolino, una immagine per volta.

La luce catturata dalle lenti di un obbiettivo fotografico può diventare forza che muta una chiusura, una rigidità in un respiro più ampio, quasi in uno spiraglio.

(istruzioni per l’uso: riguardare questa foto con occhi nuovi, adesso)

 

 

(mp)

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2 pensieri su “La luce sul muro

  1. Istruzioni per l’uso : riguardare con occhi nuovi.
    I muri più alti e resistenti sono proprio quelli costruiti con la pigrizia culturale, con una visione sempre dallo stesso punta di vista. La fotografia troppo spesso ha finito per essere vista come pigro punto di arrivo, registrazione della realtà statica, testimonianza di uno status quo non più modificabile, spesso rifugiandosi nella tradizionale riproduzione “tale e quale”.
    Puntare l’obbiettivo , per un fotografo che vive la fotografia, significa spesso oltrepassare ciò che si riprende, aprire squarci nell’apparenza.
    Stimolare una visione nuova e’ una delle missioni del fotografo

    "Mi piace"

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