Patrizia Savarese

Patrizia Savarese

Lo scorrere delle fotografie di alcuni eventi e personaggi storici dell’ambiente rock a partire dagli artisti miei idoli adolescenziali, mi sembrava un modo bello di scorrere il tempo, come acqua in un ruscello, con accelerazioni e rallentamenti.

E poi chiacchierando con Patrizia Savarese sul palco del Teatro del Carmine di Orvieto, scopro che l’acqua è stato il tema principale per un periodo del suo lavoro con risultati affascinanti tra realtà e situazioni oniriche.

Il lavoro sul campo prima e quello più concettuale dopo, hanno delineato la cifra artistica di Patrizia Savarese, che non ha avuto paura di affrontare la sfida dell’Intelligenza Artificiale dove ci ha visto l’opportunità di navigare in nuove “acque” di creatività con una mente ancora più aperta e curiosa.

É una sperimentatrice, e come tale è aperta a tutti gli aspetti del processo creativo, anche quelli più avventurosi e ancora da scoprire, con prospettive prima inimmaginabili ed in questo stimolanti.

L’Intelligenza Artificiale , vista attraverso le opere di Patrizia, diventa lo stumento da mettere in campo per continuare nello studio e nell’adattamento a tutte le nuove tecnologie.

La sua mostra esposta in grande formato a cura del Fiof nel Palazzo del Vino ad Orvieto, ha visto fermarsi diversi visitatori affascinati da questo approccio nuovo ma che comunque tradisce una esperienza legata alla tradizione artistica dei grandi pittori e fotografi ed una forte vocazione per i temi della sostenibilità.

Facciamo nostro il motto che compare sui suoi profili social, “I’m nobody! Who are you? Are you-Nobody too”

Luigi Grieco

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