Francesco Cito, oltre la documentazione

Ogni giornalista o fotogiornalista dovrebbe aspirare ad essere il paladino della libertà e della verità.

La storia ci dice che non sempre è così, mi ricordo il libro di Gianpaolo Pansa “Comprati e Venduti”

Nell’era dell’Intelligenza Artificiale, la questione è ancora più attuale e scottante, dove gli ideali vengono traditi per vantaggi economici e politici.

Francesco Cito si è rivelato nel tempo una voce autorevole del fotogiornalismo, soprattutto per la documentazione puntuale, cruda e diretta del conflitto arabo-palestinese e degli altri lavori affrontati.

Francesco Cito ha prodotto delle storie per immagini che parlano da sole, senza filtri, documentando le difficoltà enormi che fronteggiano i palestinesi nei territori occupati, la durezza dei rastrellamenti, la resistenza dell’intifada e anche le divisioni interne tra Al Fatah e Hamas.

Nella masterclass organizzata dal FIOF ad Orvieto, Cito ha dato dimostrazione ancora una volta, se ce ne fosse mai stato bisogno, di essere un uomo libero.

Dopo aver parlato del suo WordPress vinto con il suo lavoro al seguito del fotografo di matrimoni Oreste Pipolo, ha afferrato al volo l’occasione datogli da una domanda postagli dal pubblico per mostrarci con fortissime immagini la situazione palestinese.

Situazione che purtroppo non è cambiata per niente ma soprattutto ha raccontato senza remore la verità sugli accadimenti da lui fotografati, fornendo le giuste chiavi di lettura delle informazioni che noi riceviamo dalle varie agenzie d’informazione.

Ha particolarmente colpito la platea la problematica dei collaborazionisti che diventa una testimonianza di come la guerra distrugga i rapporti anche all’interno della stessa comunità palestinese.

Molti erano gli occhi lucidi soprattutto tra i giovani, c’era tanta emozione nonostante la voce del nostro Francesco si era levata alta e decisa , coerente con l’idea che la fotografia documentarista abbia il compito e il dovere di essere scomoda.

Luigi Grieco

Lascia un commento